La qualità dell'acqua distribuita è certamente il parametro del servizio idrico più importante per quanto riguarda i consumatori. Cerchiamo di fare chiarezza nella massima semplicità, rimandando a fonti scientificamente qualificate gli approfondimenti per chi fosse interessato. La legge prescrive due categorie: acque destinate a uso potabile e acque destinate ad imprese alimentari. Entrambi i settori sono regolamentati e le caratteristiche che l'acqua deve osservare sono individuate con ben determinate prescrizioni. I parametri da considerare sono di tre tipi: quelli microbiologici, chimico-fisici e organolettici. I primi si riferiscono a batteri patogeni che devono essere assenti sotto precise condizioni. I secondi si riferiscono al contenuto in minerali presenti in natura che deve ricadere di solito dentro un intervallo minimo-massimo. A questo indirizzo sono riportati dettagli in merito e una tabella contenente i valori consentiti dalla legge. A questo indirizzo Acqualatina ha pubblicato un dossier sulla qualità dell'acqua con un riassunto delle norme vigenti. Sono disponibili inoltre i dati delle analisi comune per comune, le ordinanze in merito alla potabilità dell'acqua emesse dai singoli comuni e le raccomandazioni in merito dell'Istituto Superiore della Sanità emesse il 30.11.2010. In alternativa Acqualatina pubblica a questo indirizzo una pagina riassuntiva con i valori numerici rilevati nei vari comuni. La AUSL, Azienda Unita Sanitaria Locale di Latina, pubblica a questo indirizzo una mappa della provincia con i risultati ufficiali, comune per comune, delle analisi effettuate. La frequenza dei controlli però, compito ovviamente della AUSL stessa, è piuttosto aleatoria. Da parte nostra seguiremo l'evolversi della qualità dell'acqua e del contenuto in arsenico delle acque potabili man mano che i dati ufficiali relativi diventeranno disponibili, cosa non sempre velocissima purtroppo. |
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